AI su Android: 4 strumenti utili e 3 da evitare assolutamente

Questi quattro strumenti AI su Android che vale la pena usare ogni giorno, ma anche tre funzioni da evitare: ecco la lista.

I migliori strumenti AI su Android da usare ogni giorno

L’intelligenza artificiale è ormai diventata parte integrante dell’esperienza Android. Molti smartphone moderni, specialmente quelli prodotti da Google, Samsung e altri brand di punta, integrano funzioni AI pensate per migliorare la produttività, la comunicazione e persino la creatività. Tuttavia, non tutte le funzioni si equivalgono: alcune si rivelano davvero utili, altre sembrano più un esperimento mal riuscito.

Partiamo dalle quattro funzionalità AI che si distinguono per praticità e semplicità di utilizzo.

Google Pixel: 8 funzioni nascoste che aumentano la produttività

1. Circle to Search
Questa funzione riprende l’idea di Google Now on Tap, ma la evolve in chiave moderna e intelligente. Con un semplice tocco prolungato sulla barra Home, è possibile cerchiare qualsiasi elemento visibile sullo schermo per avviare una ricerca immediata su Google. Funziona con immagini, testi e perfino video in pausa. La vera forza di questa funzione è la sua naturalezza: non bisogna aprire altre app, copiare o incollare, ma semplicemente indicare all’AI cosa analizzare. Per chi usa un dispositivo con pennino, l’esperienza è ancora più fluida e precisa.

2. Digitazione vocale in Gboard
Scrivere messaggi lunghi sullo schermo touch può essere scomodo, soprattutto se si è di fretta. La digitazione vocale di Gboard offre una soluzione rapida e precisa: riconosce lingue e accenti diversi, inserisce automaticamente punteggiatura, emoji e correzioni, e consente di modificare il testo con comandi vocali. Per chi scrive molto sullo smartphone, è uno strumento che riduce notevolmente lo sforzo e aumenta la produttività.

3. Pixel Recorder
Perfetto per giornalisti, studenti o chiunque partecipi a riunioni ed eventi, Pixel Recorder registra con qualità elevata e trascrive in tempo reale ciò che viene detto. La trascrizione può riconoscere più lingue nello stesso discorso e consente ricerche rapide all’interno del testo registrato. Il vantaggio principale è poter individuare un passaggio preciso senza dover riascoltare tutta la registrazione. Inoltre, i dati trascritti possono essere facilmente sintetizzati con Gemini per ottenere riassunti utili.

4. Magic Editor di Google Foto
Questa funzione supera di gran lunga il semplice “cancella oggetto” che molti editor fotografici offrono. Magic Editor permette di migliorare le foto in maniera intelligente, rimuovendo elementi indesiderati, regolando la composizione e persino spostando oggetti nella scena. È ideale per chi non ha competenze di fotoritocco ma vuole ottenere scatti puliti e curati, perfetti per la condivisione online.

Le funzioni AI di Android che è meglio evitare

Non tutte le funzioni AI sono realmente utili. Alcune sembrano introdotte più per seguire un trend che per rispondere a un’esigenza reale. Ecco tre esempi di strumenti AI che rischiano di essere più un fastidio che un aiuto.

1. Generazione di sfondi con AI
Gli sfondi generati dall’AI spesso presentano imperfezioni e dettagli poco realistici. Inoltre, mancano di quella cura artistica che solo un’immagine reale o una creazione umana può offrire. Piuttosto che affidarsi a un’immagine creata in pochi secondi, è meglio scegliere uno sfondo selezionato con gusto e qualità.

2. Riepiloghi meteo con AI
Un’app meteo dovrebbe fornire dati chiari e immediati, come temperature, probabilità di pioggia e previsioni grafiche. I riepiloghi generati dall’AI tendono a dilungarsi in frasi descrittive poco utili, che rallentano la lettura delle informazioni essenziali.

3. Riassunti di articoli con AI
Se da un lato possono sembrare comodi, dall’altro tolgono gran parte del contesto e delle sfumature presenti nel testo originale. Per chi apprezza la lettura completa e la comprensione approfondita di un argomento, un riassunto AI risulta limitante e riduttivo.

Quando l’AI è davvero utile?

Il vero valore dell’AI su Android si manifesta quando le funzioni si integrano in maniera naturale nel flusso d’uso quotidiano, senza risultare invasive o artificiose. Strumenti come Circle to Search, la digitazione vocale di Gboard, Pixel Recorder e Magic Editor dimostrano come l’intelligenza artificiale possa essere un supporto concreto e discreto. Al contrario, funzioni come la generazione di sfondi, i riepiloghi meteo e i riassunti di articoli rischiano di rimanere curiosità temporanee, utili solo in casi limitati.

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