Android 16 è un caos: Google complica tutto con Canary

Android 16 è confusionario, incompleto e ora Google aggiunge il caos con Android Canary: cosa sta succedendo?

Android 16 sarebbe dovuto essere un grande passo avanti, ma si sta rivelando una delle versioni più confuse mai rilasciate. Tra beta, release instabili e la nuova misteriosa versione “Canary”, la gestione del sistema operativo da parte di Google sembra più disorganizzata che mai.

Android 16 è già diviso in due: stabile ma incompleto

Google ha rilasciato Android 16 in versione stabile lo scorso giugno, pochi mesi dopo Android 15, segnando uno dei cicli di sviluppo più veloci nella storia della piattaforma. Questo per arrivare pronti al lancio di Pixel 10, previsto per agosto. Tuttavia, la versione stabile di Android 16 arrivata sugli smartphone non include le novità più attese.

Molte delle nuove funzionalità — come il design Material 3 Expressive, Live Updates, il multitasking 90:10, e altro ancora — non sono ancora disponibili. Queste novità arriveranno solo con Android 16 QPR1, attualmente in beta e previsto per settembre. Il risultato? Un sistema che si chiama Android 16, ma che è praticamente identico ad Android 15 per l’utente comune.

Una situazione già abbastanza confusa, ma Google ha deciso di complicarla ulteriormente.

Android Canary: la nuova fonte di caos firmata Google

La scorsa settimana Google ha lanciato Android Canary, una nuova “release track” che sostituisce ufficialmente le Developer Preview. Ma a differenza delle anteprime per sviluppatori, Android Canary non è legato a nessuna versione numerata di Android.

Questo significa che non è Android 16, ma non è neanche Android 17. È semplicemente… Android Canary. E qui nasce il problema: nessuno può sapere quando e se le funzionalità viste in Canary arriveranno davvero in una release pubblica.

Alcune di queste novità potrebbero apparire in Android 16 QPR1, altre forse in QPR2, oppure potrebbero slittare direttamente ad Android 17. Il ciclo Canary → Beta → Rilascio pubblico non ha più alcuna coerenza temporale, e Google non ha fornito indicazioni chiare in merito.

Per chi segue Android 16 da vicino, è frustrante

Va detto: per la maggior parte degli utenti, tutto questo non cambia nulla. Chi aggiorna il telefono solo quando arriva un avviso ufficiale continuerà a ricevere aggiornamenti senza problemi.

Ma per appassionati, sviluppatori e giornalisti, l’intero sistema di sviluppo è diventato un labirinto. In passato, era facile tracciare il percorso di una funzione: dalla Developer Preview, alla Beta, fino al rilascio pubblico. Con Android Canary, questa prevedibilità è scomparsa.

E la situazione non potrà che peggiorare col tempo: se già oggi non sappiamo dove collocare Canary nel ciclo di sviluppo, immaginiamo tra sei mesi, quando Google starà testando funzionalità per tre versioni diverse contemporaneamente.

Google probabilmente ha buone intenzioni: accelerare lo sviluppo, rendere Android più flessibile, testare funzioni in anticipo. Ma al momento, il risultato è un sistema frammentato, poco chiaro e difficile da seguire.

Per chi ama Android e cerca di restare aggiornato, questa nuova fase è tutt’altro che entusiasmante. È una giungla di nomi, versioni, beta e build che non sembrano seguire alcuna logica. E se il futuro dell’OS passa da qui, speriamo almeno che Google trovi presto un modo più chiaro per raccontarlo.

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