Android Auto blocca l’uso di assistenti vocali alternativi. Perché Google dovrebbe offrire più libertà agli utenti?
Android Auto è diventato un elemento imprescindibile per milioni di automobilisti Android in tutto il mondo. Offre una comoda interfaccia con navigazione, musica e messaggistica direttamente sullo schermo dell’auto. Tuttavia, nonostante l’evoluzione tecnologica del servizio, una sua limitazione continua a frustrare molti utenti: l’impossibilità di scegliere un assistente vocale alternativo a quello di Google.
I limiti dell’assistente vocale su Android Auto
Chiunque abbia usato Android Auto almeno una volta sa quanto possa essere utile l’assistente vocale per gestire le funzioni dell’auto senza togliere le mani dal volante. Ma il problema sorge quando l’assistente non capisce le richieste o risponde lentamente. Molti utenti segnalano che comandi semplici come “riproduci playlist 2021 su Spotify” vengono fraintesi o generano risultati sbagliati. Peggio ancora, in molti casi l’azione viene eseguita con diversi secondi di ritardo, rendendo l’esperienza poco fluida e spesso frustrante.
Sebbene Google stia lentamente distribuendo Gemini anche su Android Auto, gli utenti già in possesso di questo aggiornamento su Wear OS riportano che le prestazioni non sono migliorate rispetto al vecchio Assistant. La situazione resta stagnante, senza un reale salto qualitativo nelle funzionalità vocali.
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Perché non scegliere l’assistente vocale che preferiamo?
Uno dei punti più paradossali è che, su smartphone Android, è possibile selezionare assistenti vocali alternativi come ChatGPT, Copilot, Bixby o Perplexity. Ma su Android Auto no: l’unica opzione resta l’assistente di Google. Eppure Android Auto è un’estensione dello smartphone: perché allora limitare così rigidamente una funzionalità tanto cruciale?
L’esperienza con Bixby, ad esempio, può sorprendere positivamente. Su uno smartphone Samsung, l’assistente è oggi in grado di controllare applicazioni compatibili con Android Auto come Google Maps, Spotify o Fuelio, con maggiore reattività e precisione rispetto a Gemini. È vero che anche Bixby ha dei limiti, soprattutto con nomi complessi o non inglesi, ma in molti casi si dimostra più efficace.
La proposta: assistenti vocali multipli per usi differenti
L’ideale? Avere la possibilità di assegnare diversi assistenti vocali a compiti diversi. Google potrebbe mantenere il controllo sui comandi critici per la guida, come navigazione e chiamate, lasciando invece all’utente la libertà di interpellare Perplexity per conoscere la storia di una città, Copilot per le ultime notizie lungo il percorso o ChatGPT per risolvere dubbi tecnici legati all’auto.
In questo modo, Android Auto diventerebbe davvero personalizzabile e adatto a ogni tipo di utente: dal viaggiatore curioso, al professionista sempre informato, fino a chi semplicemente vuole un’esperienza di guida più intelligente e fluida.
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