Niente dazi USA per ASML: salvi i costi delle fab americane

L’accordo UE-USA esenta ASML e altri produttori di strumenti per chip dai dazi USA del 15%, evitando rincari miliardari.

Accordo UE-USA: niente dazi USA ASML per chip

Il recente accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, firmato dal Presidente americano e dalla Presidente della Commissione Europea, introduce un dazio del 15% sulla maggior parte dei beni prodotti in Europa e destinati al mercato USA. Tuttavia, alcune categorie strategiche sono state escluse da questa imposizione, tra cui gli strumenti per la produzione di semiconduttori.

Questo significa che colossi come ASML, leader mondiale nella produzione di macchinari per la litografia avanzata, non subiranno rincari sul mercato statunitense. L’esenzione riguarda apparecchiature fondamentali per la produzione di chip, come macchine DUV ed EUV, strumenti di metrologia e ispezione.

Secondo la Commissione Europea, questa scelta rientra in un accordo di “zero-for-zero tariffs” su una serie di prodotti strategici che includono, oltre ai macchinari per semiconduttori, anche componenti aeronautici, alcune sostanze chimiche, materie prime critiche e prodotti agricoli selezionati.

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Cosa sarebbe successo con un dazio del 15%

Se l’amministrazione USA avesse applicato il dazio anche alle macchine ASML, l’impatto sui produttori di chip americani sarebbe stato enorme.

Per fare un esempio, un sistema di litografia DUV avanzato per tecnologie sotto i 10 nm costa in media 89,6 milioni di dollari. Con un dazio del 15%, il prezzo sarebbe salito a circa 103 milioni. Ancora peggio per le macchine EUV Low-NA, il cui costo medio si aggira sui 265 milioni di dollari: con il dazio, il prezzo sarebbe balzato a circa 305 milioni.

Per aziende come Intel, TSMC, Samsung, ma anche GlobalFoundries e Texas Instruments, questo avrebbe significato centinaia di milioni di dollari di costi extra per ogni nuova fab avanzata. Un peso che avrebbe potuto ridurre la competitività della produzione di chip negli Stati Uniti, rendendo meno attraenti gli investimenti sul territorio americano e favorendo invece l’Asia.

Un vantaggio strategico per l’industria dei semiconduttori e i dazi USA

L’esenzione dai dazi garantisce che i progetti di espansione delle fab americane possano procedere senza rincari imprevisti.

Considerando che il dollaro si è già indebolito rispetto all’euro dall’inizio del 2025, i macchinari europei risultano già più costosi per gli acquirenti statunitensi. Evitare un ulteriore +15% è quindi fondamentale per mantenere i costi di produzione sotto controllo e assicurare che la corsa americana alla produzione di semiconduttori avanzati resti competitiva.

Questa decisione è anche un segnale politico importante, volto a rafforzare la collaborazione tecnologica e industriale tra USA e UE in un momento in cui la produzione di chip è diventata un fattore strategico cruciale per l’economia e la sicurezza globale.

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