La nuova BMW M5 2025 è un’automobile PHEV molto aggressiva e veloce, ma pecca in carattere e comfort generale.
La nuova generazione della BMW M5, siglata G90, è arrivata nel 2025 con una rivoluzione tecnica: un sistema plug-in hybrid da 717 cavalli e 738 Nm di coppia. Ma se sulla carta è una delle berline più potenti di sempre, nella guida reale lascia sentimenti contrastanti.
BMW M5 2025: Un’estetica muscolare, ma ingombrante
La nuova M5 è imponente, più di quanto sembri in foto. Le sue linee sono muscolose e aggressive, soprattutto viste da dietro. Tuttavia, è una berlina massiccia da oltre 5.390 libbre (più di 2.400 kg) che non si fa certo notare per eleganza o sobrietà.
All’interno, l’abitacolo è dominato da display touch e superfici capacitive, con bocchette dell’aria completamente digitali e inserti luminosi che cambiano colore in base alla modalità di guida. Il design è moderno e distintivo, ma non immediato per i neofiti, specie nella configurazione delle impostazioni di guida tramite iDrive.
PHEV potente e versatile, ma pesante
Il cuore tecnico di questa M5 è un V8 biturbo da 4.4 litri abbinato a un motore elettrico e a una batteria da 14,8 kWh. L’autonomia in modalità solo elettrica arriva a circa 40 km, ma la vera forza emerge quando i due motori lavorano insieme.
Lo 0-100 km/h è coperto in 3,4 secondi, e la spinta in uscita di curva è brutale, quasi sorprendente per un’auto di questo peso. Inoltre, la rigenerazione energetica è molto efficiente: nella guida reale si riescono a recuperare anche 8-10 km semplicemente rallentando o in discesa.
Ma la massa elevata si fa sentire, e anche se la dinamica è ottima su strade tortuose, resta una sensazione di pesantezza generale che smorza parte dell’agilità.
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Guida sportiva sì, emozione no con BMW M5 2025
Le prestazioni ci sono tutte: è veloce, incollata all’asfalto e molto stabile. Eppure manca il carattere. Il sound è troppo ovattato, anche in modalità sportiva, e manca quella tipica “voce” che ha sempre contraddistinto le M.
Inoltre, fare burnout o derapate in trazione posteriore è quasi impossibile, segno di un controllo elettronico troppo invadente. Una delusione per chi cerca emozioni forti.
Anche il comfort lascia a desiderare: la sospensione è troppo rigida, e su strade cittadine rovinate si avvertono scossoni e scricchiolii. Paradossalmente, sembra più sportiva che comoda, ma senza la gratificazione sensoriale di una vera M car.
Una BMW M5 2025 in conflitto con se stessa
La nuova BMW M5 2025 è tecnologicamente impressionante: una plug-in hybrid con numeri da supercar e una gestione intelligente della potenza. Ma il compromesso tra sportività, sostenibilità e lusso non convince fino in fondo.
Il design divide, la guida è potente ma filtrata, e la personalità — elemento chiave per una M — sembra persa. Il precedente modello F90 era più leggero, più viscerale e più diretto. Qui, invece, abbiamo una berlina veloce ma meno coinvolgente.
Per chi cerca una PHEV premium veloce e versatile, è una scelta valida. Ma per gli amanti delle vere emozioni alla guida, forse è meglio guardare altrove.
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