ChatGPT raggiunge 2,5 miliardi di richieste al giorno: l’uso dell’AI cresce rapidamente, con 330 milioni solo dagli USA.
ChatGPT supera 2,5 miliardi di prompt al giorno: l’AI di OpenAI è ovunque
OpenAI ha comunicato ad Axios che ChatGPT riceve ogni giorno 2,5 miliardi di prompt da utenti in tutto il mondo. Di questi, circa 330 milioni provengono dagli Stati Uniti, a dimostrazione della forte penetrazione dello strumento in una delle nazioni tecnologicamente più avanzate al mondo.
Il dato mette in evidenza quanto ChatGPT sia diventato centrale nell’utilizzo quotidiano dell’intelligenza artificiale, sia in ambito lavorativo che personale. Nonostante il confronto diretto con Google possa sembrare azzardato, le cifre iniziano ad avvicinarsi in scala.
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Un confronto con Google: l’AI corre, ma il motore di ricerca è ancora davanti
Google, tramite la sua casa madre Alphabet, non rilascia ufficialmente i dati giornalieri di ricerca, ma ha indicato che gestisce circa 5.000 miliardi di query all’anno, che si traducono in una media di circa 13,7 miliardi di ricerche al giorno. Alcune stime indipendenti, come quella di SparkToro e Datos, collocano il numero ancora più in alto, attorno a 16,4 miliardi di ricerche giornaliere.
In questo contesto, i 2,5 miliardi di prompt giornalieri di ChatGPT rappresentano un risultato impressionante, specie se si considera che a dicembre 2024 OpenAI dichiarava circa 1 miliardo di prompt al giorno. Questo significa che in soli otto mesi il volume di richieste è più che raddoppiato, una crescita che nessun altro servizio basato su AI aveva mai raggiunto in così poco tempo.
Un futuro sempre più conversazionale per ChatGPT?
L’incremento d’uso di ChatGPT suggerisce un cambiamento nelle abitudini digitali: sempre più utenti preferiscono dialogare con un’intelligenza artificiale piuttosto che digitare una semplice query in un motore di ricerca. Il formato conversazionale, unito alla capacità di generare contenuti, scrivere codice, riassumere testi e molto altro, rende ChatGPT una soluzione versatile per un’ampia gamma di compiti quotidiani.
Tuttavia, mentre Google domina ancora il panorama della ricerca classica, OpenAI punta a trasformare l’AI in un assistente digitale completo, in grado di svolgere ricerche, generare idee, risolvere problemi e offrire supporto professionale personalizzato.
Se la tendenza prosegue, il gap tra motori di ricerca e chatbot potrebbe ridursi drasticamente, segnando una nuova era nella fruizione delle informazioni online.
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