Arkham Intelligence svela un furto da 127.426 Bitcoin nel 2020 ai danni di LuBian, oggi valutato 14,5 miliardi di dollari.
Bitcoin: Un furto record rimasto nascosto per cinque anni
Arkham Intelligence ha rivelato un attacco informatico avvenuto nel dicembre 2020 contro la mining pool cinese LuBian, che ha portato al furto di 127.426 Bitcoin. All’epoca il bottino valeva circa 3,5 miliardi di dollari, ma con il valore attuale della criptovaluta la cifra è salita a 14,5 miliardi.
LuBian, al momento dell’attacco, era la sesta mining pool più grande al mondo, controllando circa il 6% della potenza di calcolo dell’intera rete Bitcoin. Si presentava come “la più sicura e redditizia mining pool del mondo”, ma pochi giorni dopo il furto cessò completamente le operazioni.
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Come è avvenuto l’attacco Bitcoin
Secondo Arkham, il primo colpo risale al 28 dicembre 2020, quando sono stati sottratti oltre il 90% dei fondi della pool. Il giorno successivo un secondo attacco ha sottratto altri 6 milioni di dollari in Bitcoin e USDT. Infine, il 31 dicembre, LuBian ha trasferito i pochi asset rimasti in wallet di recupero.
La falla principale era nella generazione delle chiavi private, basata su un sistema con entropia a 32 bit: un livello di sicurezza così basso da poter essere forzato in pochi giorni anche con la potenza di calcolo di un comune PC gaming.
Un bottino mai speso
Dopo il furto, l’hacker ha conservato intatti i Bitcoin rubati. Arkham ha rilevato soltanto un’operazione di consolidamento dei wallet nel luglio 2024, ma nessuna vendita o movimentazione rilevante. Con il bottino, il responsabile è oggi il 13° maggiore possessore della criptovaluta al mondo.
Il furto di LuBian supera in valore persino quello dello storico caso Mt. Gox: nel 2014 furono sottratti 850.000 Bitcoin, ma all’epoca valevano “solo” 460 milioni di dollari.
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