Il governo russo è accusato di un attacco hacker al sistema giudiziario federale USA, accedendo a documenti segreti e sigillati.
Attacco hacker russo al cuore della giustizia americana
Secondo un’inchiesta del New York Times, il governo russo sarebbe coinvolto nell’attacco informatico che ha colpito PACER, il sistema elettronico di archiviazione dei tribunali federali statunitensi. Fonti anonime citate dal quotidiano affermano che Mosca “è almeno in parte responsabile” della violazione, anche se non è stato specificato quale agenzia governativa sia direttamente coinvolta.
Gli hacker avrebbero concentrato le loro ricerche su procedimenti penali di medio livello nell’area di New York e in altre giurisdizioni, in particolare su casi riguardanti persone con cognomi russi o dell’Europa orientale. Secondo quanto riportato da Politico la scorsa settimana, l’attacco avrebbe messo a rischio le identità di informatori confidenziali, protette da segreto istruttorio, esponendoli a possibili ritorsioni da parte di criminali coinvolti nelle indagini.
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Documenti sigillati e rischi per la sicurezza
Le informazioni sottratte potrebbero includere fascicoli penali sigillati, mandati di arresto e atti di accusa non ancora resi pubblici — o che potrebbero non esserlo mai. L’Administrative Office of the U.S. Courts, che gestisce il sistema giudiziario federale, ha confermato l’attacco il 7 agosto, parlando di una minaccia “persistente e sofisticata” e definendo la situazione “un’URGENZA che richiede azione immediata”.
Non è la prima volta che la giustizia federale statunitense finisce nel mirino di Mosca. Nel 2020, il famoso attacco SolarWinds aveva permesso agli hacker russi di inserire una backdoor nei sistemi di enti governativi e grandi aziende, colpendo anche PACER e consentendo il furto di documenti giudiziari riservati.
La risposta delle autorità USA all’attacco hacker
Attualmente, le autorità statunitensi stanno lavorando per rafforzare le difese del sistema PACER, con l’obiettivo di bloccare futuri attacchi e ridurre l’impatto sui procedimenti in corso. L’attenzione resta alta, poiché l’accesso non autorizzato a fascicoli sigillati potrebbe avere conseguenze gravi non solo per la sicurezza nazionale, ma anche per la protezione delle persone coinvolte nei processi.
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